atwork_miranair

AtWork Kampala Capitolo 03 workshop inspiration

Regista dalla mirabile e prolifica carriera, Mira Nair si muove agevolmente tra produzioni hollywoodiane e cinema indipendente. Dopo essersi dedicata per molti anni all’attività documentaristica, ha debuttato trionfalmente sulla scena mondiale con il film Salaam Bombay! (1988). Annoverato oggi tra i classici del cinema, il film ha ricevuto più di 25 premi internazionali, inclusa una nomination agli Oscar come miglior pellicola in lingua straniera nel 1988 e la Caméra d’Or al Festival di Cannes. Dopo Mississippi Masala (1991), vincitore di tre premi a Venezia, Nair ha realizzato numerose altre pellicole, tra cui: La famiglia Perez (1993), Kamasutra (1996), Questo è il mio paese (1998) e The Laughing Club of India (1999). Nel 2001, Monsoon Wedding – Matrimonio indiano ha vinto il Leone d’Oro al Festival di Venezia, diventando ben presto campione di incassi. Ha poi diretto il film Gli occhi della vita (2002), vincitore di un Golden Globe. Dopo aver portato sul grande schermo il capolavoro di William Makepeace Thackeray, La fiera della vanità (2004), ha diretto Il destino del nome – The Namesake (2006), tratto dal best-seller di Jhumpa Lahiri (2006), e il film biografico Amelia (2009), sulla vita di Amelia Earhart, con Hilary Swank e Richard Gere. Nel 2012 è la volta del thriller Il fondamentalista riluttante, tratto dall’omonimo best-seller di Mohsin Hamid. Acclamato dalla critica, il film ha aperto il Festival di Venezia nel 2012 ed è stato distribuito in tutto il mondo all’inizio del 2013.

Al momento è impegnata con le riprese della produzione Disney Queen of Katwe, un film biografico con Lupita Nyong’o e David Oyelwo, ispirato alla storia della campionessa di scacchi ugandese Phiona Mutesi. Sta inoltre lavorando all’adattamento musicale di Monsoon Wedding, che andrà in scena a Broadway nel 2016.

Oltre a un’innumerevole quantità di cortometraggi, Nair ha realizzato di recente il documentario dal titolo A Fork, a Spoon and a Knight, ispirato a una massima di Nelson Mandela: “Le difficoltà piegano alcuni uomini, ma ne rafforzano altri”. Ha inoltre partecipato al film collettivo 11.09.01 (2002). Tra le altre sue opere si annoverano: How Can It Be? (2008), Migration (2008), New York, I Love You (2009). Insieme a Emir Kusturica e Guillermo Arriaga, ha partecipato alla realizzazione del film a episodi Words With Gods.

Attivista di lunga data, Nair ha fondato a Kampala, in Uganda, un laboratorio di cinematografia chiamato Maisha: un’organizzazione senza scopo di lucro che, a partire dal 2005, ha formato numerosi giovani registi dell’Africa orientale, animati da una convinzione comune: “Se non siamo noi a raccontare le nostre storie, chi altro lo farà?”. Maisha sta inoltre contribuendo alla costruzione di una scuola insieme all’architetto Raul Pantaleo, vincitore del premio Aga Khan per l’architettura, e al suo studio Tamassociati.

Nel 1998, Nair ha destinato il ricavato del film Salaam Bombay! alla creazione dell’organizzazione Salaam Balak Trust, che accoglie e supporta i bambini di strada in India.

Nel 2012, è stata insignita dal Presidente della Repubblica indiana del prestigioso Padma Bhushan, la seconda più alta onorificenza civile del Paese.

 

  • Facebook
  • Twitter
  • Pinterest
  • Google +

atwork_Masasam

AtWork Lab Manama workshop inspiration

Masasam è una piattaforma specializzata in progetti curatoriali, fondata nel 2007 da Sandra Maunac e Mónica Santos. Alla base di tutti i progetti curati vi sono due imperativi fondamentali: per prima cosa, il bisogno di rappresentare realtà e valori diversi da quelli che monopolizzano la scena culturale europea, ricostruendo in tal modo la nostra relazione con l’Altro. In secondo luogo, attraverso il lavoro degli artisti, Masasam cerca di sovvertire logiche e prospettive consolidate, oggetto di discorsi chiusi e autoreferenziali. Di contro, i progetti curati da Masasam non sono concepiti come opere in sé concluse dal punto di vista visivo o teorico, ma sono sempre aperte al dibattito e al confronto. Tra i progetti curati da Masasam: Dakar, Cuerpo a Cuerpo di Elise Fitte-Duval; la collettiva Keep Your Eye on the Wall; Fragments of a New History di Zanele Muholi; A Dream of a Return Journey, The Congolese Sape di Héctor Mediavilla e Baudouin Mouanda; Play on Representation, the Egyptian Experiment di Osama Esid. Nel 2013 Sandra Maunac e Mónica Santos hanno diretto e curato Alwan 338, il secondo festival di arte pubblica del Bahrain, e curato il libro La S.A.P.E. di Héctor Mediavilla. Hanno inoltre istituito e diretto il Casa África Award per la Biennale di fotografia di Bamako e curato una serie di pubblicazioni dedicate alle migliori fotografe africane (Collection African Women Photographers), edite da la Fábrica.

www.masasam.com

Illustrazione di Mónica Santos

  • Facebook
  • Twitter
  • Pinterest
  • Google +